C'è chi firma le proprie creazioni, come lo chef Alajmo, o il ristorante, come Alessandro Borghese con 'Il lusso della semplicità'. C'è poi Davide Oldani che ha registrato le proprie famose posate, forchetto, coltello e cucchiaio, come disegno europeo. Ancora Alajmo ha ottenuto un brevetto per il processo di lavorazione della pizza al vapore.

Insomma, questione di copyright. Vedi Gordon Ramsay, altro chef stellato, che ha riottenuto l’assegnazione del dominio gordonramsayacademy.com, registrato da un’altra persona.

L’alta cucina va tutelata, signori. Nel 2015, al Tribunale di Milano, si è svolto un finto processo con veri giudici e avvocati. Al centro del contendere il piatto ‘Risotto oro e zafferano’, omaggio a Gualtiero Marchesi, realizzato da un suo ex cuoco, Guido Rossi, ritenuto astrattamente responsabile di violazione del marchio di forma, design, diritto d’autore e concorrenza sleale.

A questi temi è stato dedicato il seminario di due giorni, organizzato dallo studio legale Giovannelli e Associati, ‘A lezione di diritto per le stelle. Come ripartire dalla tutela dei diritti di proprietà intellettuale e della creatività dell’Alta Ristorazione”. I due appuntamenti sono andati in scena il 17 e il 24 maggio.

L’avvocato Alessandra Feller ha dichiarato: “Questo progetto vuole essere un omaggio al settore. E lo abbiamo fatto ora, in un momento che vogliamo vedere come un’occasione di speranza e di ripartenza”.

E ancora: “Questo corso nasce da un incontro di passioni personali, diritto e alta cucina, e da un sentimento di nostalgia e solidarietà sempre più forte in questi lunghi mesi di restrizioni”.

Insomma, uscendo a riveder le stelle sì, ma riconoscendo i giusti meriti a uno chef piuttosto che a un altro.