C'era una volta in cui le scuole alberghiere venivano considerate la scelta per chi aveva voti bassi e non voleva continuare a studiare. Oggi, le scuole di ospitalità sono invece molto ambite.
Ce ne sono alcune, per esempio, come il Carlo Porta di Milano, che ammettono solo chi ha una media-voto pari a 7 e l’8 in condotta. Chi frequenta questo istituto, entro un anno dal termine degli studi al 70 per cento trova lavoro. Dove? Non solo nei ristoranti, ma anche nelle strutture dell’horeca, nel food service e nella distribuzione alimentare
Chi non viene collocato, prosegue solitamente gli studi, perfezionandosi nel mondo della cucina in scuole come l’Alma di Colorno e l’Unisg di Pollenzo, oppure in scuole dedicate alla scienza dell’alimentazione, in facoltà di economia.
L’istituto Carlo Porta di Milano, durante il triennio, organizza attività di formazione con esperti esterni del settore ristorazione e alberghiero, in modo da orientare le scelte degli studenti. Per quelli del penultimo e dell’ultimo anno del percorso scolastico, ci sono numerosi incontri di presentazione di aziende e delle figure professionali richieste da queste.
Vengono infine effettuati incontri di presentazione dell’offerta formativa delle Università con cui si hanno storici legami (Università di Milano – Scienze della ristorazione, Iulm, Università Cattolica di Milano – Scienze del turismo, Seg, Università di Stenden, Università di Gilon Les Roches) e degli enti di formazione post diploma del settore. Si effettuano anche simulazioni di lezioni con metodologie utilizzate negli atenei.
Dopo il biennio comune, è possibile seguire l’indirizzo enogastronomia – cucina, enogastronomia – pasticceria, servizi sala e vendita, accoglienza turistica. Dopo il terzo anno, il Carlo Porta offre l’inoltre la possibilità di effettuare percorsi di alternanza e tirocini con aziende importanti e percorsi di formazione di eccellenza con società ed enti di livello alto e internazionale.
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