Voi sapete stare a tavola? Rispettate le regole del bon ton? Sapete che cos'è, soprattutto in presenza di ospiti, ma non solo? Sarà il caso forse di fare un piccolo ripasso, per non sbagliare.

Pensate infatti se vi doveste trovare a una cena di gala, magari all’estero. Comunque, in una cena molto formale. Non potete certo sfigurare.

Cominciamo con qualcosa che vi sconvolgerà.

Dire ‘Buon appetito‘ è un macroscopico errore. È sufficiente un sorriso.

Per gli aristocratici, infatti, la tavola era un’occasione di conversazione, il cibo serviva solo a renderla più piacevole. Schiena dritta, mi raccomando, e niente gomiti sul tavolo.

Le braccia vanno lungo i fianchi e solo le mani sulla tovaglia. Non permettetevi di allungarle sotto il tavolo, si potrebbe urtare chi sta di fronte o al vostro fianco. Il tovagliolo va rigorosamente sulle ginocchia e si porta alla bocca solo quando se ne sente il bisogno. Non va legato intorno al collo, e vale anche per i più piccoli. I bebè si salvano con il bavaglino.

Non si inizia a mangiare se non sono stati serviti tutti gli ospiti e si attende che sia il padrone di casa a cominciare il pasto.

No agli alimenti toccati con le mani, tranne pane e grissini, che comunque vanno spezzati prima di essere portati alla bocca. Dopo aver spezzato il pane, bisogna poggiarlo sul piattino che c’è davanti, a sinistra.

Naturalmente è cattiva educazione parlare al telefono o inviare messaggi.

Vietato fare la scarpetta come soffiare per raffreddare il cibo. Non si deve far sentire il rumore mentre si mastica.

Se si sta per terminare una minestra, sollevare il piatto verso il centro tavola per raccogliere il brodo con le ultime cucchiaiate. Il coltello si usa per tagliare e non va portato alla bocca.

La forchetta si tiene con la mano destra, tra indice e pollice; si tiene a sinistra solo mentre si effettua il taglio. Se non si desidera altro, al termine di ogni portata, forchetta e coltello vanno posati parallelamente sul piatto. Se si sta ancora mangiando, con le punte a contatto e i manici leggermente divaricati. Se una pietanza è troppo lontana, chiedere a un vicino di avvicinarla. Il cibo si taglia un po’ alla volta e non subito tutto. Se il bicchiere dell’acqua o del vino è vuoto, prima di riempirlo, versarlo agli altri vicini.

Il brindisi si fa sollevando il bicchiere all’altezza del proprio viso e stendendo il braccio verso il festeggiato. Non dire Cin-cin o Salute. Per rifiutare una bevanda, basta fare un leggero cenno con la mano alla persona che ve la sta offrendo.

Se invece volete organizzare una tavola come si deve, ricordate che le posate vanno a lato del piatto: a sinistra le forchette, in ordine di utilizzo dall’esterno verso l’interno; a destra i coltelli con la lama verso l’interno. Più esterno il cucchiaio. Per i banchetti formali, è previsto un piattino da pane da mettere sul lato sinistro del piatto di portata.

Tovaglia e tovaglioli vanno scelti dello stesso colore. Se avete un servizio d’argento, usatelo. Calcolate una forchetta per ogni portata. Se c’è il pesce come antipasto, la forchettina apposita va messa nella prima posizione a sinistra, la palettina da pesce è sempre esterna al coltello normale. Se c’è anche la zuppa, aggiungete il cucchiaio da minestra. Le posate per il dolce o per un sorbetto vanno poste sopra al piatto. Per servire pastasciutta o risotti, vanno usati i piatti piani, vanno bene anche le fondine se i piatti piani non bastano. L’antipasto va sistemato subito sul piatto piano, poi si porta in tavola la fondina già riempita con la minestra.

I bicchieri a calice sono i più eleganti: uno grande per l’acqua e due per il vino, medio per il rosso e piccolo per il bianco. Ricordate infine che il ritardo non è ammesso, la puntualità è segno di grande educazione.