Un sorso di Verdeluce, nuovo vino dell’Umbria

Dominga (al centro), con Enrica e Marta Cotarella nel disegno di Roberto Sansoni, disegnatore ternano

Famiglia Cotarella, l'ultimo nato

Bottiglie special da “Santo Graal”

Un calice che racconta il territorio: Grechetto, Pinot bianco e Semillon “C’è tutta l’anima della regione”

Nasce un nuovo vino, sarà commercializzato fra pochi giorni. E’ una bottiglia di bianco che sa di Umbria. E’ di quelle cercate, volute, pensate senza doverle costruire.

Si chiama Verdeluce e vuole raccontare in una emozione ciò che rappresenta: un territorio, una regione. E’ la Famiglia Cotarella, umbra di origine, a interpretare un uvaggio che assembla un vitigno autoctono della tradizione (il Grechetto, basta la parola) con due diventati ormai di casa: il Pinot Bianco e il Semillon. Verdeluce è verde come l’Umbria e la luce qui è una certezza nella crescita in vigna e un po’ un auspicio per la ribalta futura. Un vino che guarda al domani anche per la sua tipologia (certo ricercata dal mercato) ma ancorato alle certezze di sempre:
tipicità intelligente. Dominga, Marta ed Enrica Cotarella che hanno preso il timone di Riccardo e Renzo, spiegano proprio che “Verdeluce vuole essere un omaggio alla nostra terra, l’Umbria. Una terra generosa, ricca, capace di grandi slanci. Una terra dalle tradizioni antiche ma pronta per il futuro. Proprio come questo vino, che abbiamo ideato e voluto per elogiare quest’anima tipicamente umbra”. Un richiamo, questo della terra, non banale. Se vogliamo anche dovuto perché Famiglia Cotarella che fra l’altro produce uno dei più grandi vini rossi d’Italia (il Montiano) è percepita come azienda del territorio laziale da un punto di vista produttivo.

“In realtà, la famiglia è legata da sempre ad entrambe le regioni. Per questo abbiamo sentito l’esigenza di porre nuova attenzione alla nostra appartenenza umbra e il desiderio di affermare il forte legame che abbiamo con questa terra meravigliosa”, dicono le sorelle Cotarella. “L’Umbria, peraltro, è terra di vini bianchi da sempre, ci è sembrato quindi naturale cercare di rappresentare la regione con un vino bianco importante, espressione del territorio e della lunga esperienza maturata nell’approfondirne le caratteristiche e le potenzialità.”

Per la cronaca la Famiglia Cotarella è originaria di un piccolo borgo vicino a Orvieto, Monterubiaglio. Dal punto di vista produttivo è presente in Umbria dal 1999, da quando, cioè, ha deciso di acquisire un’importante proprietà nel sud della regione e trasferirvi la propria attività e la propria cultura familiare e aziendale, associandovi un grande e concreto impegno sociale, istituzionale e personale
per il territorio. Proprio il tema delle radici e dello stretto legame con il territorio è stato anche il filo conduttore dello spazio espositivo Famiglia Cotarella al Vinitaly. 

Nell’occasione c’è stata una degustazione inaugurale di Verdeluce al Vinitaly proprio con i prodotti del territorio della migliore qualità,
come salumi e formaggi di piccoli produttori umbri aderenti a Campagna Amica, l’olio extravergine di oliva Famiglia Cotarella e il pane “1540 il pane con una storia” prodotto a Gubbio da Cristiano Baldoncini, con grani antichi, naturalmente ricchi di sapidità, lievito madre, e lavorato interamente a mano con tecniche del 1500. 

Riccardo Cotarella, Presidente di Assoenologi e dell’Union International des Oenologues ha ricevuto in questo contesto fieristico il prestigioso premio Vinitaly 2023 quale riconoscimento alla sua prolungata e meritoria attività di enologo a livello internazionale. A consegnare il riconoscimento è stato il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana.