Non c'è crisi che tenga per i biscotti. Gli italiani ne mangiano tanti a colazione, ma non solo. Parliamo di biscottate, prodotti di pasticceria, dolci conservati e biscotti italiani.
Una categoria allargata, insomma. Pensate che, secondo le previsioni, nel 2023 i biscotti arriveranno a fatturare 5,2 miliardi di dollari. La ricerca è stata condotta utilizzando un algoritmo, sviluppato dalla società Statista, applicato ai dati ufficiali su popolazione, ricchezza, consumo, provenienti da Eurostat, Banca Mondiale e Fondo monetario internazionale.
Nel 2019 il fatturato ha sfiorato i 5 miliardi di dollari di valore della produzione. Questo patrimonio nei prossimi anni sarà sempre più destinato all’esportazione. Non sono poche poi le marche di biscotti che producono, oltre a prodotti buoni, anche salutari. Nel segno della crescente attenzione della popolazione italiana anche nei confronti di questo versante.
La ricerca ha preso in esame il periodo che parte dal 2011. All’epoca il fatturato totale dei biscotti era pari a 4.290,7 milioni di euro. Da allora, è stata una crescita costante, con un’unica eccezione tra il 2012 e il 2013, quando siamo scesi da 4.426,02 a 4.333,04. La cavalcata, da lì, non si più fermata. Nel 2014 eravamo saliti a 4.456,27, nel 2015 4.625,99. Nel 2016 eccoci a 4.796,06. Arriviamo nel 2017 a 4.847,46, 4.918,52 dodici mesi dopo. Nel 2019 si arriva a 4.986,02, per spostarsi nel 2020 a 5.050,15, superando dunque la fatidica soglia dei cinque miliardi di dollari.
Per quest’anno arriveremo a 5.111,07, l’anno prossimo il fatturato totale dei biscotti toccherà la cifra di 5.168,95, quindi come detto nel 2023 arriveremo a 5.223,93. Insomma, agli italiani piacciono tanto i biscotti, meglio ancora se salutari.
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