Il Decreto Sostegni-bis ha dedicato ampio spazio a ristoranti e bar. È infatti previsto uno stanziamento di 40 miliari di euro di aiuti, di cui 17 miliardi a fondo perduto, destinati alle attività che hanno risentito dell'impatto del covid e delle restrizioni.

Ci sarà però un nuovo calcolo per distribuire gli aiuti in modo più equo. Sarà relativo al periodo di riferimento e agli utili di esercizio. Ci saranno poi diversi tagli ai costi fissi e iniziative tese a favorire le imprese.

Il Decreto prevede poi un’allocazione di 100 milioni di euro alle attività economiche che, a causa delle restrizioni, son dovute rimanere chiuse per almeno quattro mesi tra il primo gennaio 2021 e la data di conversione in legge del provvedimento.

È un aiuto in particolare per bar e ristoranti che, non avendo spazi esterni o dehors, non hanno mai potuto riaprire la propria attività, almeno fino al 1° di giugno, quando ci sarà il via libera anche alle consumazioni al chiuso.

Vediamo come funzionano dunque gli aiuti. C’è il contributo classico, quello già riconosciuto con il primo decreto, a cui si aggiunge un metodo basato sul nuovo calcolo del calo del fatturato e incentrato sul calo degli utili.

C’è il conguaglio automatico per chi ha già ricevuto il contributo a fondo perduto. Verrà corrisposta una somma analoga. Sono stati già stanziati otto miliardi di euro, la stessa riconosciuta con il primo Decreto Sostegni, per gli operatori economici bloccati dalle restrizioni da Covid-19.

Conguaglio alternativo: contributo a fondo perduto al quale si può accedere con la differenza di fatturato, ottenuta all’interno del periodo dall’1 aprile 2020 al 31 marzo 2021, che deve essere inferiore almeno del 30 per cento rispetto all’ammontare medio mensile del periodo corrispondente all’anno precedente.

Il ristoro alternativo può essere richiesto anche da chi è stato escluso dai contributi previsti dal primo decreto, con una percentuale aumentata come parziale risarcimento per non aver ricevuto aiuti nei mesi precedenti.