Ferragamo, la festa si fa in vigna per i 30 anni della tenuta Il Borro
È tornato anche quest’anno a Il Borro di San Giustino Valdarno in provincia di Arezzo il grande evento dedicato alla vendemmia.
Una festa dove Ferruccio Ferragamo e i figli Salvatore e Vittoria riuniscono il team dell’azienda,
amici, wine lover e collaboratori per omaggiare il giorno più importante per un’azienda
vitivinicola.
Prima di scendere in vigna per il rito della vendemmia Ferruccio Ferragamo, che quest’anno
ha festeggiato i suoi primi 30 anni dall’acquisto della tenuta dal Duca Amedeo di Savoia-Aosta,
ha ricordato: “Quando acquistai Il Borro nel 1993 c’erano tre dipendenti oggi sono 230 con
un’età media di 36 anni, in una grande azienda agricola biologica e vitivinicola che conta suites,
ville, casali, tre ristoranti e 85 ettari di vigneto”.
Successivamente in vigna sono state formate due squadre, che dovevano contendersi in circa un’ora di tempo il primato della maggiore
uva raccolta.
Ovviamente un semplice gioco per fare scoprire ai non addetti ai lavori la gioia della vendemmia, un momento per ritrovarsi e partecipare
anche alla grande tavolata allestita all’aperto in mezzo ai filari, in uno scenario unico, in cui bellezza e dedizione dell’uomo esprimono il loro
massimo.
I vini de Il Borro (con l’anteprima nella galleria del resort dell’ultimo nato ‘Nitrito’, un vino 100% Cabernet Sauvignon coltivato su un terreno
arato dai cavalli secondo una tecnica millenaria), oltre alle persone, sono stati i veri protagonisti della festa, con un focus particolare
sull’adesione della tenuta al Global Compact delle Nazioni Unite, un gruppo di aziende leader a livello globale impegnate nello sviluppo e divulgazione di pratiche aziendali responsabili per creare un mondo migliore.
Nel Valdarno aretino compleanno per l’azienda dell’imprenditore: fino al 1993 era del duca Amedeo di Savoia-Aosta
“Sono orgogliosa di annunciare che Il Borro ha aderito al Global Compact delle Nazioni Unite – ha affermato Vittoria Ferragamo, Responsabile
della Sostenibilità de Il Borro – questo importante impegno, in linea con i Dieci Principi tratti dalle dichiarazioni e convenzioni ONU, rappresenta per noi l’opportunità di contribuire in modo ancora più concreto a una nuova fase della globalizzazione caratterizzata da sostenibilità, cooperazione internazionale e partnership in una prospettiva multi-stakeholder”.
La sostenibilità è infatti un concetto cardine che ispira da sempre la filosofia della tenuta, che quest’anno ha pubblicato il suo Terzo Bilancio
di Sostenibilità, dove I ricavi hanno superato i 22 milioni (+78% sul 2021), di cui 11 milioni dall’attività alberghiera e cinque milioni dalla
ristorazione, abbracciando tutte le sue anime: dall’attività vitivinicola all’Orto Biologico e all’allevamento, dalla produzione di olio extra vergine d’oliva a quella casearia e al miele, dalle farine alle uova biologiche, fino all’ampio uso di fonti energetiche rinnovabili e all’impiego di
pannelli fotovoltaici che alimentano l’area de La Corte e della Dimora Storica, i ristoranti, la cantina e gli uffici, così come i sistemi per il riutilizzo della risorsa idrica.