Pinot nero d’altura, eccellenza nella terra di Michelangelo

Scommessa Aliotti

La curiosità è il motore che ha dato vita al nostro viaggio. Senza conoscere la strada ma seguendo l’istinto, lavorando
con impegno e vivendo a fondo ogni istante.
In una terra tra il Tevere e l’Arno, incontro di culture e tradizioni, dove la natura è ancora protagonista”.
La curiosità della famiglia Del Morino di Caprese Michelangelo (terra di Michelangelo Buonarroti) è diventata oggi un’affascinante realtà.
L’azienda agricola Aliotti si trova a circa 550 metri sul livello del mare, sulla dorsale appenninica.
A portare avanti quel progetto, proprio in quel vigneto piantato nel 2016, sono  Francesca Del Morino e il marito Simone.
“La terra che lavoriamo è appartenuta ai miei nonni – ci racconta Francesca – e l’immagine che ci  contraddistingue ha, anche lei,

 radici nel passato. Ripresa da uno strumento casalingo ereditato dalla nonna per preparare dolci della tradizione abruzzese, è diventata simbolo di manualità e cura che da vita a qualcosa di buono e ora racconta una nuova storia. La nostra”. La
varietà presente è quella del Pinot Nero, da sempre considerato il vitigno più espressivo  ed elegante, ma anche delicato e difficile da coltivare. “Abbiamo scelto questa varietà

per le particolari caratteristiche climatiche, geografiche, geologiche del nostro territorio: un clima fresco, con importanti escursioni termiche tra giorno e notte ed un paesaggio che alterna zone aspre a rilievi più dolci tra riserve ed aree naturali protette”.
E poi aggiungono Francesca e Simone. “I principi su cui si basa l’azienda sono quelli dell’agricoltura biologica. E’ importante secondo noi preservare la biodiversità del suolo, che permette la proliferazione degli organismi utili al benessere della pianta stessa: questo ci permette poi di produrre uva di qualità. Il vigneto è un piccolo
ecosistema in cui la vite e l’uva sono legate alle caratteristiche del terreno”.
Una cantina che è stata aperta nel 2019 la cui etichetta riporta fedelmente il dna dell’azienda agricola.

Nel vigneto di famiglia a Caprese, fra Tevere e Arno, le bottiglie apprezzate di Francesca e Simone: “Biodiversità e biologico”

“La vendemmia avviene sempre manualmente – tengono a precisare Francesca e Simone – in cantina possiamo contare su macchinari che rispettano la materia prima e non ne alterano le proprietà organolettiche. L’affinamento del nostro vino avviene in botti di cemento non vetrificato che permettono al vino di ‘respirare’ in maniera graduale ed armoniosa”.
E poi aggiunge il marito Simone.
“Il nostro Pinot Nero è stato molto apprezzato, nonostante le vigne siano ancora giovani e il nostro percorso è appena iniziato. In programma per il futuro c’è sicuramente il progetto di aggiungere nuovi vitigni a bacca bianca”.
Una grande realtà (con piccole e ricercate produzioni) che si inserisce in un territorio unico come quello di Caprese Michelangelo dove la creazione di un vigneto è quasi una scommessa.
Insomma, all’interno del mondo Aliotti il biologico spicca come filosofia aziendale che valorizza al tempo stesso il territorio e che offre un prodotto di maggiore qualità: in questo caso è proprio il vino. O meglio, il Pinot Nero.