Lollobrigida: “Largo alla cultura del vino”
FACCIAMO DIVENTARE LE CANTINE A PARTIRE DA QUELLE DI UMBRIA E TOSCANA , LUOGHI DI ATTRAZIONE E OSPITALITA’ IL PERNO SU CUI CREARE DEGLI ITINERARI.
– Ministro, che valore dà alla cultura del buon bere?
Il vino è legato a cultura, tradizione, lavoro. In questo campo l’Italia
fa da scuola nel mondo. Oggi, che assistiamo ad un attacco nei
confronti di uno dei nostri prodotti più esportati all’estero, dobbiamo
ricordare che l’assunzione moderata e regolare, inserita nella Dieta
Mediterranea, nel contesto dei pasti, produce effetti benefici sulla
salute.
– Un occhio ai piccoli produttori, come valorizzarli?
Importanza dello Storytelling. Bisogna imparare a raccontare meglio
le nostre eccellenze, ma possiamo farlo solo presentandoci come
Sistema Italia, uniti e coesi per diventare attrattivi. Allo stesso
tempo dobbiamo contrastare il mercato del falso, lo faremo assumendo
più ispettori e lavorando insieme ad altri attori attraverso
una specifica cabina di regia, e sistemi di etichettatura, come quello
irlandese, che minacciano le nostre produzioni e i nostri produttori.
Ci opponiamo con forza alle narrazioni prive di fondamento che
hanno il solo scopo di demonizzare il vino, con l’effetto di minarne il
consumo sui mercati di sbocco.
– La necessità è anche quella di avvicinarsi ai giovani?
Chi frequenta un istituto agrario ha maggiori possibilità di trovare
lavoro a un anno dal diploma. Perché l’agricoltura è un asset primario
della nostra Nazione, produce ricchezza e investire nel ricambio
generazionale è di fondamentale importanza. Inoltre le aziende più
tecnologiche, che sono quelle guidate da giovani, registrano i migliori
risultati economici.
Per questo lavoriamo sulla formazione e sulla sinergia tra istituzioni
e scuole per aprire questo mondo ai ragazzi.
– In concreto, nel dettaglio?
In legge di Bilancio abbiamo previsto la Decontribuzione a favore di
giovani imprenditori agricoli. Allo stesso tempo abbiamo previsto
l’esonero contributivo per assunzioni di giovani under 36. Tradotto:
zero contributi per chi assume giovani in agricoltura.
Abbiamo stanziato 20 milioni di euro per il 2023 per lo sviluppo in
agricoltura dell’imprenditorialità a prevalente o totale partecipazione
giovanile o femminile e per il ricambio generazionale.
Ho fortemente voluto Il protocollo di intesa la Rete Nazionale degli
Istituti Agrari e ISMEA per coinvolgere gli studenti degli Istituti
Tecnici anche in eventi e fiere in Italia e all’estero.
– Generazione Terra funziona?
Abbiamo introdotto attraverso ISMEA questa misura “Generazione
Terra” che finanzia fino al 100% il prezzo di acquisto di terreni da
parte di giovani di età non superiore a 41 anni. La misura è stata un
successo. C’è stato un vero e proprio boom di domande, più della
metà da parte di laureati o diplomati, tanto da far esaurire in un solo
mese i 60 milioni di euro messi a disposizione. Il bando “Generazione
Terra” sarà riaperto entro 10 mesi.
– Valorizzare i territori nel senso di far apprezzare la loro
diversità in una bottiglia. Via Bacco, il nostro inserto, nasce
anche per questo. Cosa ne pensa?
L’enoturismo con i suoi 2,5 miliardi di euro di fatturato e 15 milioni
di arrivi in cantina è sempre stato trascurato. Noi vogliamo valorizzarlo
anche attraverso norme specifiche per far diventare le cantine,
a partire da quelle di Umbria e Toscana, luoghi di attrazione e
ospitalità, il perno su cui creare degli itinerari enoturistici che possano
legare tutte le eccellenze del nostro territorio, da quelle gastronomiche
a quelle culturali e naturalistiche.
Un nuovo modo di viaggiare, che conquista un numero sempre
crescente di appassionati, alla ricerca di sapori e di tradizioni autentiche.
In questo contesto il vino assume un ruolo nuovo, diventando
il medium di un territorio, di una cultura e dei valori legati alla terra
ed alle proprie radici. Si valorizza un determinato luogo, territorio,
caratterizzato da profumi, sapori e colori unici nel suo genere. Ogni
itinerario è diverso dall’altro, proprio per la diversità e la varietà che
ci regala la nostra Italia. Il cibo e il vino sono espressioni di un
territorio, della gente che ci vive e delle sue tradizioni, oltre che
elementi d’identificazione e di differenziazione rispetto alle altre
culture. Valorizzare l’enogastronomia nelle aree montane e interne
arricchisce l’offerta, la diversifica e la destagionalizza, rappresentando
così una condizione imprescindibile per la crescita economica
dei territori interni e contrastare lo spopolamento.