Dal 3 luglio 2021 al bando le palette da caffè in plastica, quello erogato dai distributori automatici.

Una novità che rischia di mettere in ginocchio l’intero sistema produttivo.

Come si farà infatti a girare lo zucchero per chi il caffè lo preferisce dolce? Addirittura, potremmo arrivare al 90 per cento di occupati a casa.

L’allarme è di Confida, Associazione italiana distribuzione automatica che conta 3 mila aziende e più di 33 mila lavoratori. Sotto accusa la direttiva Sup, che prevede la sostituzione della plastica monouso con alternative naturali e maggiormente sostenibili.

L’Italia ha recepito la direttiva con la legge di delegazione europea, la numero 53 del 22 aprile scorso, poi pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Confida fa sapere: “La bioplastica compostabile non regge le alte temperature delle bevande calde come caffè, tè e cioccolate. Il legno, invece, oltre a non avere certificazioni di riciclabilità e a essere meno resistente della plastica all’umidità e al calore interni alla macchina, è un prodotto di importazione e quindi gli attuali produttori italiani e oggi leader europei nella produzione di palette di plastica rischiano di trasformarsi in semplici rivenditori di prodotti esteri”.

A fine 2019, appena l’1 per cento delle palette in commercio era in legno.

La situazione si preannuncia difficile, dunque.

“Il comparto delle palette in plastica è composto da aziende italiane la cui attività si basa esclusivamente su questo prodotto. I macchinari all’avanguardia utilizzati nel processo di produzione non possono essere riconvertiti nella produzione di accessori diversi dalla plastica e la loro conseguente dismissione causerà alle aziende una perdita di valore pari a milioni di euro”. La crisi rischia di travolgere l’intera filiera.

Stefania Di Vito, ufficio scientifico di Legambiente, non crede che si farà in tempo per il 3 luglio ad applicare la legge: “L’Italia non ha ancora approvato il decreto attuativo. In questo momento è difficile pensare che il divieto possa davvero scattare dal 3 luglio. L’Italia deve anche approvare il suo Piano nazionale di riduzione con obiettivi di riduzione e rimozione di alcuni prodotti ben precisi. È compito del ministero per la Transizione energetica”.

Massimo Trapletti, presidente di Confida, conclude: “Le palette in plastica sono prodotti riciclabili composti dello stesso materiale dei bicchierini utilizzati nei distributori automatici. Per questo motivo, sono state incluse nel progetto RiVending promosso da Confidi, Corepla e Unionplast, che si sposa con i principi europei dell’economia circolare, fornendo un ‘fine vita’ virtuoso alla plastica dei distributori automatici”.

Non è sufficiente. Bisogna trovare al più presto un’alternativa per non rischiare una amara sorpresa nel prossimo caffè.